Il sistema specchio è stato scoperto al principio degli anni 90 da un team di ricercatori dell’università di Parma, coordinati da Giacomo Rizzolatti; i primi esperimenti sono stati condotti sui macachi e successivamente sugli esseri umani, dove si è potuto constatare l’esistenza di questo importantissimo meccanismo neurale. I neuroni specchio sono neuroni con proprietà visuo-motorie, ossia si “attivano” sia quando viene eseguito un atto motorio, sia quando lo si vede compiuto da altri; in altre parole, quando lanciamo una palla, una serie di nostri neuroni “si attivano” e allo stesso modo quando guardiamo un altro giocatore che lancia la palla, gli stessi neuroni si attiveranno, permettendoci così di comprendere l’azione osservata.
Come si attiva il sistema specchio
Quando osserviamo un atto motorio compiuto da un altro giocatore, ad esempio un tiro, nel nostro cervello si crea immediatamente un atto potenziale dell’azione osservata, ossia una copia/ripetizione di quello che l’altro giocatore sta facendo!
Affinché si verifichi una completa attivazione del sistema specchio, è opportuno soddisfare alcune condizioni:
- è importante che il movimento osservato faccia parte del “vocabolario motorio” di chi osserva, così da poter rispecchiare ed attivare la medesima azione, ad esempio osservare un canarino battere le ali, non determina un’attivazione del sistema specchio.
- il sistema specchio si attiva maggiormente con l’osservazione di azioni finalizzate, dirette ad uno scopo; quando osserviamo un’azione non finalizzata, come l’alzare un braccio, si determina un certo tipo di attivazione neurale, mentre quando osserviamo un’azione finalizzata, alzo il braccio per schiacciare a rete, l’attivazione del sistema specchio sarà maggiore.
- la comprensione di cosa serve ciò che si osserva è fondamentale per una migliore attivazione del sistema specchio, ad esempio quando osserviamo una gestualità /movimento in allenamento è importante collegarlo ad uno scopo e comprenderlo, altrimenti ci sarà solo l’osservazione di un atto motorio fine a se stesso.
3 motivi per cui i neuroni specchio sono importanti
Una volta soddisfatte queste condizioni per l’attivazione del Sistema Specchio, è importante comprendere come i NS possono sostenere la performance dell’atleta; i neuroni specchio sono importanti per tre motivi:
- apprendimento per imitazione
I neuroni specchio sono alla base dell’apprendimento per imitazione, siccome permettono di osservare, copiare nella propria mente e successivamente riprodurre. - comprensione delle intenzioni altrui
Osservare un altro atleta, per esempio un avversario, ci consente di creare una rappresentazione incarnata dell’azione così da comprendere le intenzioni dell’altro: si pensi a quando un portiere deve parare un rigore ed osserva il battitore o quando due atleti si sfidano sul tatami e si osservano reciprocamente per capire le intenzioni altrui. - anticipazione delle mosse altrui
Comprendere un’azione dell’avversario ci permette di anticipare il suo movimento mettendo in atto una contro-misura: ad esempio quando capiamo che l’avversario ci sferra un colpo possiamo pararlo e contrattaccare
Come sollecitare l’attivazione dei neuroni specchio negli atleti
Data l’importanza che il sistema specchio riveste per gli atleti degli sport di situazione, è opportuno che venga sollecitato nei contesti dell’allenamento; di seguito verranno proposti alcuni accorgimenti didattici ai fini di una migliore sollecitazione
- aumentare l’expertise degli atleti; per expertise s’intende l’esperienza che possiedono gli atleti nella specifica disciplina. Dunque, per aumentare l’esperienza di gioco è opportuno far affrontare situazioni contestualizzate che rispecchiano la partita/incontro cosicché il cervello degli atleti si può allenare a riconoscere/comprendere certe dinamiche di gioco in allenamento e di conseguenza in partita le riconoscerà più facilmente.
- abituare gli atleti ad osservare le dinamiche del gioco; si tratta di un vero e proprio “modus operandi”! Fin da piccolini gli atleti vanno abituati ad osservare il movimento degli altri giocatori, compagni e avversari, in modo da capirne le intenzionalità e prevedere le giocate.
- focalizzare l’attenzione su elementi specifici della cinematica del corpo dell’avversario; l’allenatore/maestro può consigliare ai propri allievi di osservare determinati segmenti corporei dell’avversario, come il busto o il piede d’appoggio, che rivelano la messa in moto di una specifica azione.
Dr. Andrea Fredella
Psicologo dello Sport, Master MAPS in Psicologia dello Sport, è allenatore di calcio con qualifica Uefa B e allena squadre giovanili. Si occupa di formazione degli allenatori e svolge attività di consulente e psicologo sportivo presso società sportive italiane ed estere.
Bibliografia :
Navarro Ardoy D., Collado Martinez J.A., Rivilla Arias I., 2020. Futbol y neurociencia, 1° parte – 45 minutos. Pubblicazione Indipendente
Rizzolatti G., Sinigaglia G. (2006). So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni a specchio. Raffaello Cortina Editore. Scienza e idee. Milano.
Tomeo et al. (2012). Fooling the Kickers but not the Goalkeepers: Behavioral and Neurophysiological Correlates of Fake Action Detection in Soccer. Cerebral Cortex, v. 23 n. 11