Only the Brave è il motto della discesista italiana che oggi è diventata leggenda.
Per Sofia Goggia il weekend di gare di Sankt Moritz inizia con un fantastico secondo posto e con un nuovo infortunio da aggiungere alla sua già corposa collezione: durante la discesa urta con la mano un blocco di ghiaccio fratturando si secondo e terzo metacarpo.
Nel pomeriggio viene operata a Milano e questa mattina è di nuovo al cancelletto di partenza, con il bastoncino legato con lo scotch alla mano.
Only the Brave. “Quando ho capito che sarei riuscita a spingere e a mettermi in posizione ho provato una felicità immensa. Al cancelletto mi sono detta che in quel momento nessun’altra ragazza lì era felice come me. Certo ho avuto anche altri pensieri, non dico di paura, ma insomma. Però potevo gestire la mano e ho pensato a stare bene sugli appoggi [i piedi e gli sci, ndr]”.
Sofia ha vinto la gara, spinta dal sentimento più importante per un atleta, la felicità, base della motivazione primaria. E concentrandosi su quello che poteva controllare e sapeva fare molto bene, “stare sugli appoggi”.
In psicologia dello sport si parla molto dell’importanza di gestire oltre all’aspetto prestazionale, il benessere dell’atleta. In questo rientra ovviamente un aspetto cruciale, la gestione del rischio.
Quello che ha fatto Sofia, agli spettatori può sembrare follia: certo questa volta le è andata bene, e se fosse caduta? Ma attenzione: coraggio non è incoscienza.
Stiamo parlando di un’atleta matura di livello eccezionale, con medaglie olimpiche e un palmares importante. Soprattutto la Goggia è abituata, per via dell’esperienza pregressa in fatto di infortuni, a gestire il dolore, le criticità e le strategie di gara in modo coscienzioso e preciso al dettaglio.
Sofia ha imparato a gestire non solo il suo corpo, ma anche la sua mente. Oltre ad avere obiettivi di prestazione chiarissimi, conosce le tecniche di mental training, è capace di orientare il focus attentivo dove serve; possiede doti eccezionali di visualizzazione e propriocezione.
Only the Brave, dunque, ma non rifatelo a casa!